ROMA. Bacche di goji e insalata di farro e sgombro: i piatti a gravità zero degli astronauti trovano una nuova vita sulla Terra, rielaborati da uno chef e serviti nella cucina di casa. È Space food per terrestri una rassegna gastronomica nata dalla collaborazione tra Gnammo, la più grande community di social eating, e Argotec, l’azienda italiana che ha sviluppato il menù degli astronauti in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
Gli ingredienti sono tutti in una Space box, un kit di prodotti lavorati in modo hi-tech da Argotec per portare agli astronauti cibo sano e nutriente, che si mantiene a lungo senza conservanti o freddo ma preservando il piacere del gusto. Insalata di quinoa e sgombro, zuppa di legumi (tutti scelti da Slow food), smoothie di frutta fresca, barrette a base di bacche di goji e una gran varietà di frutta e verdure, come fichi, arance e asparagi, cristallizzati in una ‘nuvola’ di sapore: sono alcuni dei cibi ‘spaziali’ su cui gli chef di Gnammo hanno aggiunto la loro creatività riportandoli sulla terra, serviti in una vera casa. “La zuppa di legumi l’ho semplicemente ‘rafforzata’ – ha spiegato la chef romana Cecilia Scaldaferri – con un soffritto, un’aggiunta di spezie, un filo d’olio e servito con dei crostoni di pane. Mentre l’insalata di quinoa e sgombro l’ho arricchita con pomodorini secchi e cipolla di Tropea e l’ho affiancato dei filetti freschi di pesce cotti in padella con porri, zenzero, pomodori secchi e limone?. E così anche il cibo spaziale, con un pizzico di gusto e ‘gravità’, può scoprire nuove forme e una cucina terrestre può trasformarsi per qualche ora in un nuovo modulo della Iss.